
Una finestra su un mondo organico invisibile. Un punto nero verso cui lo spettatore è attratto, come ipnotizzato. Un vuoto apparente che nasconde forme organiche.
Esse non si palesano immediatamente. Lo spettatore è costretto ad avvicinarsi all’opera, ad osservarla da diverse angolazioni, per poter percepire le forme organiche in essa celate.
La cera permette alla luce di riflettersi su ciascun segno che ho inciso, rendendo la superficie vibrante e viva. In questo modo non solo il disegno ma anche il materiale contribuisce a definire il significato dell’opera.

