
Ho sviluppato questo progetto in tre diversi lavori, attraverso i quali cerco di esprimere l’origine della vita nel seme. Nel primo lavoro ho costruito una sorta di griglia geometrica che contemporaneamente ingabbia e protegge il nucleo vitale. La forma interna è tuttavia ancora incerta e fa fatica ad emergere.
Dopo questa prima esperienza, nel secondo lavoro, ho voluto analizzare meglio il nucleo vitale del seme. La griglia è sempre presente ma è meno rigida e più organica. Non è più fissa e dominante come nel primo lavoro, ma si adagia dolcemente sulla parte vitale. La forma curva nella parte interna, che simboleggiano la vita, si muove, creando un forte contrasto tra pieno e vuoto.
Il terzo lavoro rappresenta un grande cambiamento all’interno della mia ricerca. Scelgo di lavorare con la cera, materiale più adatto ad esprimere l’elemento organico. Per non cadere nell’estremo astrazione della seconda opera, questa volta studio immagini di piante vere andando ad analizzare come i colori complementari appaiono sulla superficie di piante e fiori. Ciò che nei lavori precedenti risultava diviso in due parti, interno ed esterno, qui diventa un tutt’uno. La parte vitale interna non deve più rompere la gabbia per poter uscire, ma è la gabbia stessa che nell’evoluzione dell’elemento organico si modifica e si fonde con
l’ uscente parte interna.








