
Questo progetto trae ispirazione dalle geometrie scheletriche del plancton. Studiando approfonditamente le forme radiolari, ho cercato di sintetizzarle in cinque semplici forme.
Ho così realizzato moduli in legno che richiamano le forme geometriche del plancton. Questi si possono collegare tra loro nelle più diverse combinazione. Essi rimandano ad elementi organici come le ossa, sia per la loro forma rotondeggiante e smussata, sia per la predominanza della linea curva che rimanda inevitabilmente all’organico.
Come Goethe ci ha dimostrato, dietro alle infinite forme della natura esistono forme archetipe da cui le altre forme discendono. I moduli che presento si collegano a queste forme archetipo/geometriche del plancton dando grande libertà di espressione e di composizione. Ma qualunque sia la forma che viene a ricrearsi, essa si ricollegherà sempre ad un elemento organico, sia esso un animale, un organo, uno scheletro.
La scelta del legno come materiale è molto significativa in quanto, sia dal punto di vista simbolico che da quello pratico, si adatta perfettamente al significato dell’opera. Dal punto di vista simbolico il legno è esso stesso elemento organico, elemento vitale che nel tempo si disgrega. Dal punto di vista pratico è l’elemento perfetto per la creazione di questi moduli grazie alle sue molteplici qualità come la robustezza e la leggerezza.
La mia intenzione è stata quella di presentare al pubblico le forme dei radiolari in una maniera nuova. Attraverso una forte interazione, il pubblico può manipolare i moduli a piacere, arrivando così a creare forme organiche uniche. L’obiettivo di questo lavoro è quello di portare le persone a riflettere su come le infinite forme della natura originino da forme primordiali semplici.












